La storia umana è caratterizzata da un mutamento continuo. Tuttavia - dice Francesco Bacone - "il tempo, come lo spazio, ha i suoi deserti e le sue solitudini": alcune trasformazioni sono più intense e veloci di altre, tanto da sfuggire a chi si trova a viverle: "La vita è ciò che succede mentre noi pensiamo ad altro", commenterebbe Oscar Wilde.
La società industriale, centrata sulla produzione in grandi serie di beni materiali, ha coperto l'arco temporale che va dalla metà del Settecento alla metà del Novecento. A partire dalla seconda guerra mondiale si è verificata una nuova discontinuità epocale con la rapida affermazione di un modello socio-economico del tutto nuovo, che per comodità chiamiamo postindustriale, centrato sulla produzione di beni immateriali:
Nel passaggio dal XX al XXI secolo questo modello ha rivelato più chiaramente alcune sue caratteristiche connesse a nuove forme:
- di economia,
- di cultura,
- di informazione,
- di convivenza.
Fattori principali di questo mutamento sono stati:
- il progresso tecnologico (elettronica, informatica, nuove energie, nuovi materiali, laser, biotecnologie, farmacologia)
- lo sviluppo organizzativo,
- la globalizzazione,
- i mass media,
- la scolarizzazione di massa.
Principali conseguenze socio-economiche sono:
- la longevità,
- l'allungamento del periodo successivo ai 50 anni,
- lo sviluppo senza lavoro,
- l'aumento del tempo libero,
- la destrutturazione del tempo e dello spazio,
- l'emergere di nuovi valori,
- l'emergere di nuovi soggetti sociali,
- l'emergere di nuovi lussi (tempo, spazio, autonomia, sicurezza, bellezza),
- l'ozio creativo (ibridazione tra studio, lavoro e tempo libero),
- l'ibridazione tra nomadismo e stanzialità
- lo sviluppo demografico.
Caratteristiche del sistema emergente sono che
- la creatività e l'estetica diventano valori dominanti,
- il potere dipende sempre più dal possesso dei mass media,
- l'economia prevale sulla politica,
- la finanza prevale sull'economia,
- la velocità prevale sulla lentezza,
- la globalizzazione prevale sull'identità,
- la virtualità prevale sulla tangibilità,
- l'intellettualità prevale sulla fisicità,
- il binomio fornitore-cliente prevale sul binomio compratore-venditore,
- l'ibridazione prevale sulla separazione,
- la mercificazione si estende dai beni materiali ai beni immateriali, ai rapporti, alla cultura.
Bisogni emergenti sono:
- l'intellettualizzazione,
- l'etica,
- l'estetica,
- la soggettività,
- l'emotività,
- l'androginìa,
- la destrutturazione del tempo e dello spazio,
- la virtualità,
- la qualità della vita.
Le società consumistiche perseguono soprattutto
- potere,
- denaro,
- successo,
ma a questi bisogni quantitativi altri se ne contrappongono di natura qualitativa:
- la perdita di centralità da parte del lavoro,
- la dicotomia tra disoccupati e iper-occupati,
- l'incremento di mansioni intellettualizzate, flessibili e creative,
- la sostituzione del controllo con la motivazione,
- la destrutturazione del tempo e dello spazio,
- l'orientamento al mercato e al valore,
- la microconflittualità,
- la diffusione dell'imprenditorialità,
- la trasformazione del lavoro in "ozio creativo", cioè in sintesi tra lavoro, studio e gioco.
La creatività diviene centrale e consente alla società di progettare il proprio futuro coniugando
- fantasia e concretezza,
- ideazione individuale e collettiva,
- team creativi,
- leadership carismatica,
- clima organizzativo improntato all'entusiasmo.