La Cattedra di Sociologia del Lavoro svolge attività didattiche e di ricerca rinnovando continuamente, oltre al paradigma, anche i propri campi di analisi che le proprie metodologie. Tre fasi hanno consentito lo sviluppo del paradigma e della didattica: quella dell'insegnamento a Sassari (1968-1970) dove sono state sperimentate le prime ricerche teorico-pratiche, a Napoli (1971-1975) dove sono stati sperimentati i gruppi di lavoro sia per lo studio teorico che per le ricerche empiriche, a Roma (dal 1976).
Dopo avere esplorato per alcuni anni l'organizzazione del lavoro manifatturiero, la Cattedra è passata a privilegiare l'organizzazione delle attività creative, estendendo il campo di interessi alle interazioni sempre più strette tra il lavoro e il non-lavoro, tra le attività intellettuali orientate alla produzione di ricchezza (lavoro), quelle orientate alla produzione di conoscenza (studio) e di bene-essere (gioco).
Un interesse tutto particolare è stato dedicato dalla Cattedra all'innovazione delle metodologie didattiche, con l'intento di fornire agli Allievi una preparazione teorico-pratica che include lavoro individuale e di gruppo, studio teorico e ricerca empirica.
Sono frutto di questo impegno centinaia di tesi di laurea, centinaia di ricerche sull'organizzazione dei gruppi creativi e alcuni volumi come L'avvento postindustriale (Angeli, quattordici edizioni), L'emozione e la regola (Laterza), Manuale di ricerca sul lavoro e sull'organizzazione (La Nuova Italia), Trattato di sociologia del lavoro e dell'organizzazione (Angeli, 3 voll.), tre riviste (Scienze 2000, For, Next): tutte opere che hanno rinnovato profondamente i paradigmi della Sociologia del Lavoro.