Ogni anno accademico è un'avventura umana e scientifica: all'inizio il Professore e i nuovi Allievi s'incontrano per la prima volta; poi, via via, si conoscono sempre più a fondo; nascono tra loro simpatie e antipatie, comprensioni e malintesi; insieme si cresce umanamente e scientificamente; ma insieme si può anche regredire.
Il "contratto pedagogico" che si instaura fin dai primi giorni ha tre contraenti:
- il Professore, che deve curare la crescita scientifica, professionale, umana e sociale degli Allievi;
- gli Allievi, che debbono crescere scientificamente, professionalmente, umanamente e socialmente;
- lo Stato, che deve assicurare il Personale docente e non docente, le strutture, i servizi, i finanziamenti, le norme, i controlli che regolano il sistema universitario.
Il Professore ha il dovere di insegnare la disciplina che gli è affidata; gli Allievi hanno il dovere di apprenderla. Il Professore, inoltre, ha il dovere di constatare il grado di quest'apprendimento e certificarlo allo Stato tramite il voto finale. Su questo arido ordito burocratico può essere tessuta una trama pedagogica ripetitiva, banale, demotivante o una trama ricca di novità, emozioni e creatività. Il nostro cammino dura dodici mesi, da novembre a novembre. Durante il percorso man mano il gruppo si amalgama; la sua dinamica si arricchisce di conflitti e di solidarietà; la sua vitalità cresce o si smorza; il suo sbocco finale è connotato da soddisfazione o delusione.
Quest'anno la nostra "avventura pedagogica" inizia il 10 marzo con la lezione introduttiva e prosegue tutti i lunedì e martedì (dalle 18 alle 20) presso l'Aula Magna di Via Salaria 113.
Durante le prime settimane alcune lezioni incorporeranno anche i cosiddetti "esami" nel senso che i nuovi Allievi assisteranno alle prove degli Studenti che frequentarono lo scorso anno. Si tratta di esami svolti in modo abbastanza inusuale, durante i quali gli Allievi espongono i risultati di ricerche originali sul lavoro creativo e il Professore spiega come si svolge il corso nel nuovo anno accademico.
Questo programma è distribuito agli Allievi durante i primi incontri e pubblicato su questo sito insieme ai vari avvisi che man mano divulgheranno le notizie essenziali relative all'organizzazione del corso. In questo programma vengono descritti lo scopo, il metodo didattico, le informazioni pratiche riguardanti il corso.
Scopo
Il corso · che può essere anche biennalizzato · si propone di fornire gli strumenti sociologici indispensabili per analizzare il lavoro in generale e il lavoro creativo in particolare, tenendo conto del fatto che gli Studenti sono interessati al sistema delle comunicazioni nella società post-industriale. Inoltre, si propone di guidare gli Studenti, attraverso ricerche empiriche di tipo didattico, lungo una prima sperimentazione concreta dei problemi connessi all'organizzazione del lavoro creativo, con particolare riferimento alle comunicazioni.
Il programma è stato articolato tenendo in massimo conto:
- l'esperienza scientifica e didattica accumulata negli anni passati;
- il contributo critico degli ex-Allievi;
- i suggerimenti avanzati dagli Studenti soprattutto durante la fase iniziale del corso;
- l'opportunità di coordinamento con materie affini insegnate presso la Facoltà;
- la necessità di differenziare i programmi a seconda che riguardino: gli Allievi che seguono il corso per la prima volta;
- gli Allievi biennalisti.
Struttura
Il corso è diviso in tre parti: la prima e la seconda prevalentemente teoriche; la terza prevalentemente empirica.
La prima parte è dedicata all'analisi:
- dell'attuale società postindustriale,
- delle sue differenze rispetto alla precedente società industriale,
- del ruolo che vi occupa la creatività e il lavoro creativo,
- delle conseguenze che ne derivano sull'organizzazione aziendale,
- del ruolo svolto nelle organizzazioni dalla comunicazione interna ed esterna.
In questa fase prevalgono le lezioni e le discussioni plenarie, oltre allo studio individuale, e si procede alla ripartizione dell'aula in sottogruppi che, nel corso della seconda e della terza fase, lavoreranno in équipe per discutere le questioni teoriche e per svolgere le ricerche empiriche.
La seconda parte è dedicata:
- allo studio del lavoro creativo in team;
- allo studio della comunicazione aziendale interna ed esterna.
In questa fase si alternano settimanalmente le lezioni e le discussioni plenarie con lo studio individuale e con le riunioni dei sottogruppi, ciascuno dei quali si avvale di un Coordinatore e di un Aiuto-coordinatore.
La terza parte è dedicata:
- alla progettazione, da parte di ciascun gruppo, di una ricerca empirica;
- alla sua realizzazione.
La ricerca empirica ha uno scopo prevalentemente didattico, su un tema assegnato dalla Cattedra. In questa fase prevale l'impegno teorico ed empirico dei sottogruppi, guidati dai rispettivi Coordinatori.
Frequenza
Le riunioni in sottogruppo hanno luogo nelle ore e nei giorni prescelti da ciascun Coordinatore e dai rispettivi sottogruppi. La frequenza a tutte le attività didattiche in cui si articola il corso di Sociologia del Lavoro (lezioni plenarie, riunioni dei sottogruppi e attività di ricerca) è obbligatoria e viene certificata attraverso la firma di presenza. Ciò non risponde a manie burocratiche ma a scopi didattici ben precisi ed irrinunciabili ai fini della crescita professionale degli Allievi. La Sociologia del Lavoro, infatti, è una scienza empirica, costituita da teoria e pratica. Il suo studio non può essere condotto solo individualmente e "a tavolino" ma va integrato continuamente con il lavoro di gruppo, con la ricerca "sul campo", con l'intervento sociale. Un'ottima conoscenza teorica non garantisce, da sola, la capacità di agire "sociologicamente" nella pratica, così come un intervento pratico condotto isolatamente e privo di adeguate basi teoriche, non garantisce alcuna correttezza sociologica dei risultati.
Ciò comporta che gli studenti per i quali è impossibile la frequenza e il lavoro di gruppo, di fatto, si trovano in una condizione che riduce notevolmente la loro oggettiva possibilità di diventare professionisti nelle scienze della comunicazione.
Sarebbe ingiusto imputare questa condizione a coloro che vi sono costretti, ma sarebbe altrettanto disonesto tacere l'entità del danno che ne deriva all'apprendimento corretto della sociologia e alimentare l'illusione che questa disciplina possa essere studiata soltanto "a tavolino".
Per fortuna, nell'esperienza di tutti gli anni precedenti, i casi di reale impossibilità a frequentare sono risultati assai più rari di quanto si potesse immaginare: per la maggior parte si è trattato di superabili difficoltà, ingigantite da una prassi patologica che, dopo il liceo, considera superflua la frequenza assidua ad alcune facoltà universitarie.
L'organizzazione del nostro corso, l'orario prescelto per le lezioni, l'ampia gamma di gruppi di studio scaglionati in vari giorni della settimana e in varie ore della giornata, permettono di ridurre al minimo le assenze.
Comunque, gli Studenti oggettivamente impossibilitati a frequentare l'intero corso o parte di esso, entro e non oltre la prima settimana di lezioni debbono discutere con il Docente e concordare con lui, sia pure attraverso telefono, fax, e-mail o corrispondenza postale, un proprio programma teorico-pratico e i relativi libri di testo.
Se neppure questo è possibile, manca qualsiasi presupposto minimo che giustifichi un qualche rapporto pedagogico e la conseguente valutazione del profitto.
Programma per i Biennalisti
Agli studenti biennalisti sarà dedicato un seminario ad hoc ma essi sono tenuti a seguire il medesimo corso di lezioni destinato agli studenti della prima annualità. Tale corso, infatti, cambia sostanzialmente ogni anno. Sono inoltre previsti lavori in sottogruppi e ricerche sull'organizzazione creativa in materia di comunicazioni.
Metodologia
Il corso parte dal presupposto che la Sociologia del Lavoro, in quanto scienza empirica, deve sviluppare in coloro che la coltivano non solo una particolare attitudine all'osservazione critica del mondo del lavoro e del non-lavoro, ma soprattutto un concreto impegno ad operare in questa realtà, come buoni professionisti, al fine di superarne le contraddizioni e dirigerla verso sbocchi migliori.
Salvo casi eccezionali, gli interventi sociologici a livello professionale possono essere effettuati solo attraverso il lavoro di équipe. Dal momento che il programma adottato intende realizzare la maggiore corrispondenza possibile tra l'esperienza universitaria e quella professionale, è stata prescelta una metodologia didattica centrata anche sul lavoro di gruppo, attenta al contributo critico del Docente, dei Coordinatori e degli Allievi. Anche per questo è obbligatorio frequentare tutte le attività didattiche.
Pertanto, come si è detto, nella seconda e nella terza fase dell'anno accademico, alle lezioni plenarie e allo studio individuale saranno affiancate le discussioni e le esercitazioni di gruppo, effettuate settimanalmente dagli Studenti sotto la guida del Docente e dei Coordinatori.
Ogni settimana, dunque:
- il tema in programma sarà esposto dal Professore nella lezione plenaria del mercoledì;
- poi sarà approfondito dal singolo Studente, attraverso lo studio individuale condotto per proprio conto sul libro di testo;
- quindi sarà discusso nei sottogruppi (di una diecina di persone l'uno) sotto la guida dei Coordinatori;
- infine, il tema sarà ripreso dal Professore e sarà ridiscusso nella lezione plenaria del lunedì successivo.
Questa impostazione didattica "attiva" - ampiamente collaudata e raffinata nel corso degli ultimi anni accademici - impone ai Docenti e agli Studenti una partecipazione più intensa e più assidua che non la didattica basata sulle lezioni e sui seminari di tipo tradizionale. Ogni lezione e ogni riunione avrà una durata non inferiore a 120 minuti. Dunque gli Studenti saranno impegnati (per lezioni plenarie, riunioni e ricerche di gruppo) non meno di otto ore settimanali. Ad esse va aggiunto il tempo necessario per lo studio individuale che, ovviamente, varia da persona a persona. Nella fase più intensa di lavoro sul campo, cessa l'impegno delle lezioni ma l'intensità del lavoro non si attenua perché alle riunioni di gruppo si aggiungono le interviste, l'osservazione diretta, l'elaborazione dei dati, ecc.
A compenso del maggiore impegno che questa didattica richiede, il processo di apprendimento è più completo, il confronto e la socializzazione sono più intensi.